Fidelity Card e Privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali si è pronunciato sulle carte di fidelizzazione attraverso il “Provvedimento generale del 24 febbraio 2005”, affermando che vanno rilasciate anche se il consumatore non acconsente ad eventuali iniziative di marketing, di ricerche di mercato o profili di consumatori, non prima comunque di aver informato lo stesso sugli scopi per cui verranno trattai i dati.

Ma pensiamo solo per un istante a quante tessere fedeltà abbiamo nel portafogli: quella del supermercato, del benzinaio di fiducia, del noleggio di video e dvd, del cinema, etc..

Oramai la tessera fedeltà si fa un po’ per tutto, ogni bene di consumo la richiede per poter accedere a sconti, iniziative, promozioni, ma chi ha in mano i nostri dati che uso ne può fare e fino a dove si può spingere la curiosità delle aziende?

Innanzitutto diciamo che i dati raccolti non sono sempre tutti necessari per l’uso della tessera, ma ci sono motivi ben precisi per il quale vengono richiesti, anche se ad una prima analisi potrebbero sembrare inutili.

Il primo sicuramente è quello di marketing, sapere la nostra residenza è un bel vantaggio per spedirci qualche volantino pubblicitario. Il secondo senza dubbio riguarda le indagini di mercato che fanno gli esperti al fine di classificare i clienti e monitorare i loro consumi, per capire dove poter fare leva e trarre maggior profitto (c.d. “profilazione” dell’utente).

Ma il garante non vuole stravolgere le regole, come molti possono pensare, bensì regolarizzare il trattamenti illecito dei dati e informare i cittadini dei rischi derivanti.

E’ giusto che il supermercato debba sapere quanti figli ho oppure che lavoro svolgo?

E’ giusto che il benzinaio conosca quanti km percorro in un anno oppure quante automobili possiedo?

Il provvedimento interessa principalmente la grande distribuzione ma vale anche per tutti gli altri e le regole comprendono le tre principali finalità per i quali i dati personali dei clienti vengono raccolti ed utilizzati: la fidelizzazione, che si esprime con sconti e promozioni per il cliente: la profilazione, che riguarda le abitudini e le scelte del consumatore; il marketing diretto.

Le regole dettate ricalcano i principi generali dettati dal D.Lgs. 196/2003 che prevedono il rilascio dell’informativa sull’uso che verrà fatto dei dati, tenendo conto delle finalità perseguite, la quale dovrà essere evidenziata nei moduli di sottoscrizione e, nel caso riguardi il trattamento dei dati per marketing o profilazione, dovrà essere evidenziato che il consenso è facoltativo e non necessario al conseguimento della fidelity card.

L’azienda dovrà infine ridurre al mino l’uso dei dati personali e comunque trattare solo quelli necessari e pertinenti ai vantaggi derivanti dall’utilizzo della carta; inoltre dovrà adottare misure di sicurezza per evitare rischi di manomissione, furto o perdita dei dati.

 

Approfondimenti sul Web

Il testo del Provvedimento Generale del Garante ( http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1103045 )