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Gli sms non graditi sono molestie telefoniche

Scritto da Romina Ridolfi

La Suprema Corte (Cass. Pen., Sez. III, sent. n. 28880/04) ha condannato a quattro mesi di reclusione (pena sospesa con la condizionale) e ad un risarcimento di duemila euro un trentaseienne torinese che tormentava la ex fidanzata con sms sgraditi.

Secondo la Corte di Cassazione gli sms sono da equiparare alle chiamate via cavo, pertanto chi disturba qualcuno con i “messaggini” rischia una condanna penale per molestie telefoniche in base all’art. 660 cod. pen.

Il motivo per cui  gli sms sono considerati come le telefonate è che “gli short message vengono trasmessi attraverso sistemi telefonici che collegano tra loro apparecchi telefonici cellulari e/o apparecchi telefonici fissi”.

La Corte ha  osservato quindi che“quanto alla capacità offensiva del messaggio in danno della tranquillità privata del destinatario è noto che il destinatario è costretto a leggerne il contenuto prima di poter identificare il mittente” perciò “il mittente del messaggio attraverso questo strumento raggiunge lo scopo di turbare la quiete e la tranquillità fisica del destinatario, né più né meno di come lo raggiunge quando usa lo strumento della comunicazione telefonica tradizionale”.

La difesa del condannato torinese aveva sostenuto che le molestie via sms sono da trattare come molestie commesse con il mezzo epistolare, ma la Terza sezione penale non ha condiviso la tesi ed ha respinto il ricorso.

Concludendo, dunque, secondo la Cassazione è penalmente perseguibile il messaggio che il destinatario è costretto a “percepire sia con l’udito che con la vista, prima di poterne individuare il mittente”, perché entrambi i tipi di messaggi mettono a rischio “la libertà e la tranquillità psichica del ricevente”.

Alla luce di questa sentenza, poiché gli stessi giudici hanno evidenziato che gli sms, a causa della difficoltà dell’identificazione del mittente, sono anche più insidiosi di altre forme di persecuzione, viene spontaneo chiedersi quali provvedimenti verranno presi nel prossimo futuro per arginare e regolamentare un  fenomeno noto che è ormai diventata una moda diffusa: l’invio di sms anonimi.