Entro il fine settimana sarà presentata al vaglio del consiglio dei Ministri il decreto legge che potrebbe integrare la normativa esistente in tema di tutela del diritto d’autore.
La proposta del Ministro Urbani ha come obiettivo più generale quello della salvaguardia dello scambio di opere protette ed inevitabilmente colpisce anche il fenomeno del file-sharing on line.
Nonostante la proposta nasca prevalentemente nel più ampio panorama di tutela del materiale cinematografico, come altresì auspicato recentemente dal Presidente della Repubblica Ciampi, alcune novità vengono comunque ad incidere in maniera più generale sulle modalità attuali di condivisione dei files.
Ciò che risulta da sottolineare è, infatti, la nuova previsione sanzionatoria prevista per chi promuove in Rete la condivisione di materiale coperto dal diritto d’autore. Il decreto legge disciplina, infatti, in modo ampio nuove responsabilità sia per i soggetti “a monte” del file-sharing, sia dell’utente finale e ne individua specificamente dei massimali sanzionatori.
L’eventuale approvazione della proposta del Ministro graverebbe su tutti e tre i soggetti coinvolti nel servizio Peer to Peer.
In primis sull’ISP, il quale potrebbe trovarsi assoggettato a sanzioni che possono raggiungere un massimale di 250.000 euro nell’ipotesi più grave, ipotesi che si configura nel caso di favoreggiamento o di compiacenza nello scambio di materiale protetto da parte dei propri utenti. Allo stesso soggetto potrebbe venir fatto obbligo di fornirsi di “filtri” specifici che permettano una sorta di controllo sugli utenti e che realizzino, quindi, un vaglio dell’attività di scambio dei suddetti materiali;inoltre, verrebbe imposto, sempre a carico del ISP, un obbligo di denuncia, all’Autorità competente, degli utilizzatori che eventualmente vengano, mediante tali filtri, individuati nell’atto di compiere uno scambio illegale di materiali protetti. Ben più gravoso risulta essere, infine, un ulteriore obbligo posto a carico del provider, che consisterebbe nel dover conservare per un periodo di 30 mesi i dati di log dei condivisori.
Non meno colpiti risultano essere anche gli “uploader” ovvero gli utenti che, sempre in modo illecito, copiano file di materiale protetto dal diritto d’autore: per tali soggetti sono state previste sanzioni sino ad un massimale di 2000 euro.
Ma la assoluta novità di questa disciplina è la previsione relativa alla sanzionabilità della cd. Promozione dello scambio di materiale coperto dal diritto d’autore, fattispecie che viene ora prevista come reato di favoreggiamento della pirateria, e che va a colpire soprattutto i responsabili dei siti che abbiano consapevolmente indicato le modalità di scaricamento di materiale protetto.
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