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Negli USA lo spam è aiutato da una nuova legge federale

Scritto da Gaetano Dimita

Il 16 dicembre 2003 il Presidente George W. Bush ha firmato il “Controlling the Assault of Non-Solicited Pornography and Marketing Act” (CAN-SPAM Act).

Presentata come un “well-balanced approach that will help to address some of the harmful impacts of spam”, la nuova legge si propone come misura pro-consumatori che permette di bloccare la ricezione di e-mail non desiderate e aumenta il livello di la protezione contro lo spam di natura pornografica.

Trascurando i consigli delle organizzazioni anti-spam, la U.S. House of Representatives ha votato il CAN-SPAM Act, subito ribattezzato “YOU-CAN-SPAM” Act perché legalizza lo spamming invece di vietarlo: il re dello spamming Alan Ralsky, curioso a dirsi, ha dichiarato di essere pienamente soddisfatto da questo intervento legislativo.

Con il passaggio di questa legge, infatti, lo spamming diventa legale su tutto il territorio statunitense. In pratica il CAN-SPAM Act autorizza 23 milioni di società americane ad inviare spam e-mail a chiunque, senza limiti, escluso il solo obbligo di dover permettere al ricevente di cancellarsi dalla mailing-list eseguendo la procedura indicata dallo spammer.

Si può facilmente prevedere come il cancellare il proprio indirizzo dalle spam-list diventerà presto l’attività principale di molti e-mail users.

Inoltre, con il CAN-SPAM Act, gli Stati Uniti si ritrovano ad avere una legislazione opposta a quella Europea. In questo nulla di nuovo, ma il caso vuole che il 90% dello spamming europeo origini dagli Stati Uniti. Nonostante la normativa comunitaria, quindi, gli utenti da questa parte dell’oceano rimarranno totalmente indifesi: dall’11 Dicembre 2003, per esempio, lo spamming è illegale nel Regno Unito, ma gli utenti inglesi continueranno a ricevere spam “legale” dagli USA.

Alcuni si sono addirittura chiesti se non ci fosse il rischio di un futuro possibile questionare sulla legittimità dei programmi anti-spamming; Fortunatamente, nonostante la povertà e le zone lasciate buie del CAN-SPAM Act, lo spamming-block sembra salvo. La legge, infatti, assicura che gli ISPs avranno la possibilità di mantenere le proprie politiche per la trasmissione di e-mail (per esempio l’uso di block-list).

Concludendo, l’unica nota positiva sembra essere il divieto di utilizzare open proxies (sistemi per camuffare l’ip address) o falsi headers (false intestazioni delle e-mail). Entro il 1 gennaio 2004, data di entrata in vigore della legge, gli spammer dovranno quindi rendersi identificabili. Questo, permetterà almeno di registrare gli IP degli spammer tra gli indirizzi indesiderati e di rimanere “tranquilli” fino a quando lo spammer non cambierà IP.

 

Approfondimenti sul Web

Il testo del "CAN-SPAM Act" ( http://www.spamlaws.com/federal/108s877enrolled.pdf )

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