Jei - Jus e Internet

Il primo organo di informazione giuridica su internet per gli operatori del diritto - in linea dal 1996

I metodi della giustizia civile

Scritto da Redazione

AA.VV. Cedam, Padova 2000, pp. 529

Il volume che si segnala è un'opera di genere antologico progettata e curata da Mario Bessone, Elisabetta Silvestri e Michele Taruffo. Nelle sue diverse parti studiosi del processo civile e studiosi di teoria generale del processo affrontano con diversificati metodi di indagine una serie di temi oggi cruciali nel contesto della giustizia civile.

Ne risulta integrato il programma di ricerca che per la casa editrice Cedam a suo tempo Bessone aveva già avviato curando con Riccardo Guastini il volume La regola del caso e prima ancora i Materiali per un corso di analisi della giurisprudenza. Nei contributi di una prima sezione di questo nuovo volume si discute della tematica del "precedente giudiziale" in prospettiva di comparazione con il common law, di questioni di ordinamento costituzionale e poi ancora di argomenti centrali nella riflessione su giudizio,processo e decisione giudiziaria.
Seguono contributi di autorevoli studiosi che trattano specifici problemi di giurisdizione che sono oggi di particolare attualità. La parte finale della antologia si occupa di una rilevante serie di questioni di tutela giurisdizionale di nuove situazioni soggettive. Ampia attenzione è riservata agli strumenti per la risoluzione di controversie "alternativi" al processo, tematica che anche nel caso italiano ormai è da tempo al centro della necessaria riflessione.

1) Esiste una stretta relazione tra metodi della giustizia e controversie civili.
In epoca post-moderna si assiste alla prevalenza che acquista la realtà sugli schemi legislativi e dottrinali.
Il positivismo giuridico, il sistema burocratico della giustizia, il sillogismo giudiziale non godono più del medesimo credito di cui si avvantaggiavano nell'età moderna. La nuova concezione delle fonti risulta aperta ai modi di individuazione del diritto che si affermano nella società e nei tribunali.
I metodi della giustizia civile Cedam 2000, antologia sulla metodologia dell'analisi casistica curata da M. Bessone, E. Silevestri e M. Taruffo, indagano su queste problematiche attraverso la ricerca della relazione tra modernismo e post-modernismo nelle decisioni giurisdizionali.
L'indagine si dipana in tre settori, cui corrispondono altrettante suddivisioni nella struttura del libro: 1. metodo; 2. giurisdizione; 3. nuove situazioni giuridiche.
I saggi che vengono raccolti nell'antologia sono firmati dai più autorevoli Autori nazionali ed internazionali della scienza dell'interpretazione giudiziale, del processo e del diritto sostanziale che si misurano nella angusta realtà della crisi del diritto codificato. In ordine alfabetico sono raccolti i contributi di G. Amato, P. Bivati P. Chiassoni, P. Comanducci, L. P. Comoglio, M. R. Damaska, L. de Angelis, V. Denti, M. R. Ferrarese, R. Guastini, G. Minda, F. Rota, E. Silvestri, M. Taruffo.
Gli argomenti dei saggi spaziano: dalla rilevanza dei precedenti nella decisione giudiziale (Chiassoni) alla relazione tra "magistratura e diritti" (Ferrarese), dalle teorie post-moderne del diritto (Minda) al modello burocratico della amministrazione della giustizia (Taruffo) e ancora dalla ricerca di strumenti alternativi della giustizia (Silvestri, Amato) ad un'indagine sui tipi di Stato e scopi del processo (Damascka), senza trascurare approfondite ricerche sull'ermeneutica giudiziale (Comanducci, Guastini) e sul diritto sostanziale e processuale in senso stretto (de Angelis, Biavati, Denti, Rota, Comoglio).

2) Il filo conduttore che lega le pagine degli Autori si concreta nell'unitarietà tra il mutamento del sistema delle fonti e l'interpretazione giuridica.
L'inadeguatezza del diritto positivo di fronte ai problemi politici, sociali ed economici ha come esito fatale la dissoluzione dell'immagine giuspositivistica dell'interprete quale mero esecutore della legge. Le nuove democrazie conferiscono rilievo politico e sociale alla giustizia.
Nelle pagine dell'antologia si assiste al cambiamento del giudice che, da "bocca della legge", si trasforma sempre più in attore politico. Tuttavia il percorso argomentativo, pur nella varietà dei suoi indirizzi, offre al lettore curioso le possibili e diversificate aperture che la funzione e le modalità della giustizia assolvono. L'intervento di più Autori, appartenenti a tradizioni e a scuole di pensiero differenti, conferisce a I metodi della giustizia civile carattere di completezza nell'indagine che invoglia lo studioso attento a comparare, verificare, riflettere sulle differenti impostazioni delle questioni relative alla metodologia giudiziaria e alle rispettive funzioni al fine di pervenire ad una valutazione ragionata e critica della complessità del rapporto tra diritto codificato e diritto giurisprudenziale.
L'analisi del libro può essere scomposta in due parti: la prima comprende le sezioni di contributi dedicati ai "problemi di metodo" e ai "problemi di giurisdizione"; la seconda include la sezione relativa alla "tutela delle nuove situazioni giuridiche".

3) Con riferimento ai contenuti della prima parte, l'attenzione che viene dedicata al precedente giudiziale, alla scelta della premesse del sillogismo giudiziale, ai valori condivisi dalla comunità destinataria delle scelte giurisdizionali e alla funzione politica dell'attività del giudice, denuncia l'insufficienza del sistema positivo attuale e della relativa attività giudiziale a descrivere, comprendere e giudicare nuove tipologie di fatti controversi.
I cittadini, non trovando risposte alle proprie pretese nell'ambito legislativo ed amministrativo, si rivolgono al giudice per una soluzione. La suddetta scelta da parte del cittadino è giustificata dal fatto che il giudice è tenuto a fornire una risposta alle domande che gli vengono rivolte, non potendo denegare giustizia.
Segue che il fenomeno della produzione normativa giudiziaria, soprattutto se costituzionale, viene salutata positivamente perché consente di adeguare il diritto alla società mediante un'interpretazione storica dei principi costituzionali e di soddisfare le richieste di giustizia intorno ai beni e ai valori in fase di consolidamento.
Se si cercasse di individuare, nei differenti contributi raccolti nelle prime due sezioni dell'antologia, una medesima ratio, questa potrebbe essere riconosciuta in una complessa visione di insieme del sistema giudiziale dove si vengono a contrapporre, senza escludersi, principi e regole tra loro opposti: da una parte il sistema formale, il diritto positivo, le norme, la separazione tra fatti e valori, la spiegazione causale, la prova logica, la giustificazione interna del sillogismo, la verità storica, il sistema di civil law e i modernisti; dall'altra il sistema sostanziale, il diritto naturale, il comune sentire, la commistione tra fatti e valori, la prova argomentativa, la giustificazione esterna del sillogismo, la verità consensuale, il sistema di common law e i post-modernisti.
La scelta dell'interprete matura nella complessità degli opposti schieramenti.
È passata da tempo la stagione del giudice "bocca della legge", ma difficilmente avrà asilo nel nostro sistema giudiziale la figura del giudice politico, intento esclusivamente a soddisfare l'aspettativa di giustizia della parti o della comunità.
E' possibile, invece, che l'ermeneutica giudiziale si sviluppi contemperando, in proporzioni sempre diverse e in relazione alla natura delle controversie, teorie cognitivistiche e teorie non cognitivistiche di interpretazione. L'esigenza di pervenire ad una soluzione nella fattispecie del caso concreto può spingere il giudicante ad abbandonare i sicuri e battuti sentieri del diritto positivo per inoltrarsi nell'esperienza ermeneutica, dove sovente l'intuizione spodesta la ragione.
Le pagine della prima e seconda parte del libro I metodi della giustizia civile sembrano pervenire a questa conclusione, coinvolgendo il lettore in percorsi argomentativi che più che suggerire un'unica soluzione e un'unica verità, offrono elementi di spunto problematici che consentono di osservare ciò che accade nei tribunali con atteggiamento coscienzioso e ragionato.

4) I saggi contenuti nella seconda parte descrivono sia la fenomenologia che governa il consolidamento di nuove situazioni giuridiche soggettive sia la crisi del sistema processuale.
Le profonde trasformazioni sociali, economiche, politiche e tecnologiche rendono le società contemporanee instabili, dinamiche, mutevoli. Il diritto che tali società reclamano deve essere anch'esso dinamico ed aggiornato, capace di seguire le continue richieste di regolamentazione di rapporti nuovi e sempre più complessi. Affinché ciò sia reso possibile è necessario che lo stesso sistema giudiziale si conformi alla mutevolezza delle nuove esigenze, attraverso forme di giustizia agili ed accessibili a tutti.
Assicurare adeguate forme di tutela a strati sempre più ampi della popolazione è il nobile intento di cui si fanno portatori gli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie, ma la nostra realtà evidenzia che questo tipo di soluzione non incontra il pieno favore della cultura giuridica italiana.
È vero che nel nostro Paese l'esercizio dei pubblici poteri sta perdendo carattere autoritario per evolversi verso una gestione negoziata e consensuale delle controversie civili anche a causa della critica situazione della giustizia italiana, ma l'utilizzo degli strumenti alternativi non ha prodotto, per ora, che risultati modesti.

5) La prima parte dell'antologia induce a riflettere con atteggiamento disincantato sulle possibili ed inevitabili aperture del diritto giudiziale ad aspetti e problematiche che trascendono l'illuministica certezza del diritto; la seconda parte approfondisce i temi relativi agli strumenti alternativi della giustizia, considerandoli più idonei ad accertare e risolvere controversie per le quali il diritto codificato risulta angusto o inattuale.
Concludendo, le diversità di tradizioni e scuole di pensiero a cui appartengono gli Autori s'incontrano nel riconoscere che la tutela delle tradizionali situazioni giuridiche soggettive è adeguatamente accordata dal diritto sostanziale e processuale positivo, mentre la tutela delle nuove situazioni giuridiche soggettive, trovando legittimità anche in criteri di accettazione posti dalla società civile, può essere più efficacemente posta in essere attraverso strumenti alternativi di giustizia.
Le fattispecie consolidate nella tradizione positivistica continuano ad essere denotate e risolte dal sistema processuale ordinario, quelle in fase di consolidamento da strumenti alternativi.
L'antologia I metodi della giustizia civile curata da M. Bessone, E. Silvestri, M. Taruffo raccoglie 17 saggi, firmati da 14 autori, per complessive 529 pagine. In essa culture e scuole di pensiero diverse si confrontano, ma non si scontrano.
La stimolante sfida de I metodi della giustizia civile è rivolta particolarmente al lettore curioso ed attento che, penetrando profondamente nel senso delle parole degli Autori, riuscirà a scoprire il filo sottile che lega l'intera opera e che appassiona sociologi, filosofi, teorici del diritto, sostanzialisti, processualisti.

A cura di Francesco Giuseppe Catullo

INDICE
Parte prima

PROBLEMI DI METODO.
Pierluigi Chiassoni: Il fascino discreto della Common Law. Appunti sulla 'rilevanza' dei precedenti giudiziali.
Riccardo Guastini: La 'Costituzionalizzazione' dell'ordinamento italiano.
Paolo Comanducci: Ragionamento giuridico.
Gary Minda: Teoria del diritto in transizione
Gary Minda: La teoria postmoderna del diritto.
Mirjan R. Damaska: I due tipi di Stato e gli scopi del processo.
Michele Taruffo: Giudizio, processo, decisione.

Parte seconda

PROBLEMI DI GIURISDIZIONE
Luigi De Angelis: La riforma del giudice unico e la giustizia del lavoro.
Paolo Biavati: Scelta della giurisdizione e garanzie della difesa.
Michele Taruffo: Il modello burocratico di amministrazione della giustizia.
Maria Rosaria Ferrarese: Magistratura e diritti: virtù passive e stato attivo.

Parte terza

TUTELA DI NUOVE SITUAZIONI GIURIDICHE
Vittorio Denti: La tutela della riservatezza: profili processuali.
Fabio Rota: Poteri privati e aspettative legittime.
Luigi Paolo Comoglio: Il doppio grado di giudizio nelle prospettive di revisione costituzionale.
Elisabetta Silvestri: Osservazioni in tema di strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie.
Giuliano Amato: Un arbitro per il mercato.
Giuliano Amato: Il gusto (e l'etica) della libertà.

I metodi della giustizia civile
A.A.V.V.
Cedam, Padova
2000 pp. 529